MUSICA E MUSICISTI NELLA BASILICA DI SAN PIETRO. TOMO I E II




Nel commemorare il V centenario della Cappella Giulia (1513-2013) è maturato il proposito di presentare un’ampia illustrazione della sua storia. Cinque secoli durante i quali il complesso vocale della Basilica Vaticana, voluto dal munifico pontefice Giulio II, ha arricchito con la sua compartecipazione le celebrazioni liturgiche del Capitolo canonicale.
Quella che viene qui presentata è una storia basata sulle fonti archivistiche e musicali, dalle Bolle e Brevi papali ai Decreti capitolari e alle carte di carattere amministrativo. Essa pone il lettore a contatto con la vita musicale sacra nella più importante basilica del mondo, ma anche con l’ampia legislazione che nei secoli regolò la presenza della musica nel rito liturgico. 
Un corpus documentario imponente, conservato nella sua quasi totalità, ha consentito di sondare tutti gli aspetti istituzionali, liturgici, musicali e pratico-esecutivi di un organismo che, in virtù della sua storia secolare e delle ampie relazioni con il mondo professionistico, ha avuto ampi collegamenti con la realtà artistica italiana ed europea, valorizzando nel proprio ambito alcune delle personalità di maggior spicco dell’arte musicale.
Una ricchezza di informazioni, meticolosamente ordinate ed esposte a formare una specie di enciclopedica illustrazione del sistema musicale liturgico e istituzionale della Basilica papale, con uno sguardo attento anche agli eventi collegati alle altre istituzioni religiose di Roma e della vita musicale cittadina.
I vari capitoli sono impostati in riferimento ai quarantuno maestri di Cappella, ma riservando grande attenzione anche agli organisti e ai cantori di nazionalità diverse, che furono anch’essi artefici e protagonisti di questa storia. 
Con questo lavoro viene peraltro a completarsi e ai integrarsi il quadro del professionismo musicale che a Roma operava per le istituzioni religiose, fino ad ora assai lacunoso se si considera che nella Cantoria vaticana si alternarono nel tempo diverse centinaia di cantori, e che – tra questi – molti erano virtuosi di una certa notorietà.
Nel procedere dei secoli, dal periodo franco-fiammingo al maturo stile romano, fino alla maestosa poli-coralità del barocco e oltre, attraverso l’avvicendarsi di maestri e cantori, i documenti d’archivio e le fonti musicali consentono di seguire l’evolversi dello stesso linguaggio musicale e delle diverse forme musicali dominanti.
ECV